Cosa potrebbe finanziare la TTF?

Una piccola tassa che può fare la differenza per ridurre la povertà e contrastare i cambiamenti climatici. Ci avevi mai pensato?


La TTF applicata negli 11 Stati Membri dell'UE che hanno deciso di introdurla potrebbe generare un gettito annuo di circa 35 miliardi di euro. Ecco alcuni esempi di come potrebbero essere efficacemente usate le risorse sottratte alla finanza speculativa:

670 milioni in una settimana: in poco più di due settimane si otterrebbe l’equivalente necessario per recuperare in Italia i tagli effettuati dal 2008 al 2012 al fondo nazionale per le politiche sociali

   in  in Ital 2,9 miliardi in un mese: quanto basta per pagare il salario di un intero anno di 1,5 milioni di infermiere in Africa 

 


e molto altro ancora.... scoprilo in questa scheda.

Riforma della finanza. I punti chiave.

RIFORMA DELLA FINANZA. Per ridare fiducia ai risparmiatori e slancio all’economia onesta

 

Perché agire

La finanza speculativa sposta montagne di soldi. Non costruisce nemmeno una vite, ma 24 ore su 24 persegue solo il massimo profitto. Il valore degli scambi di “titoli” è immenso, rispetto a quello dell’economia che “fa le cose”. Un esempio per tutti: nell'economia reale gli scambi di beni e servizi tra Paesi nel mondo ha un volume di affari che si attesta intorno ai 20.000 miliardi di dollari all'anno, mentre nel mondo finanziario gli scambi di valute hanno superato i 4.000 miliardi di dollari al giorno!

La liquidità riversata in abbondanza sui mercati finanziari dalle politiche monetarie espansive riaccende l’allerta sul rischio di nuove crisi finanziarie che potrebbero creare effetti ulteriormente devastanti sulla distribuzione del reddito e sulle finanze pubbliche. In un recente working paper del Fondo Monetario Internazionale[i] Laeven e Valencia hanno rilevato un aumento del rapporto debito/PIL, a seguito della crisi del 2007, di 70 punti percentuali in Islanda e Irlanda e superiore ai 20 punti percentuali in Grecia, Germania, Regno Unito, Belgio e Olanda. Sebbene l’impatto in Italia sia stato più contenuto (8%) i rischi rimangono elevatissimi dati i livelli del nostro debito pubblico e nessun elemento garantisce che una futura crisi non possa colpirci in modo più significativo.

Noi cittadini stiamo pagando un prezzo altissimo per la crisi, mentre nel solo 2012 i sussidi impliciti alle banche dell’Unione Europea hanno raggiunto i 233,9 miliardi di euro[ii]. Il nostro denaro è stato investito in un “casinò finanziario” per la ricchezza di pochi. E mentre con i soldi pubblici (ancora una volta soldi nostri!) si tappavano le falle create proprio dall’irresponsabilità degli speculatori, la speculazione finanziaria ripartiva senza interruzioni significative e senza rispondere dei danni causati.  L’uso speculativo del denaro è un’attività che si pone in netta antitesi agli sforzi di settori produttivi che producono un reddito stabile e duraturo nel tempo.  Avallarne i benefici effimeri vuol dire creare pericolose illusioni che spingono singoli ed istituzioni finanziarie a mettere a rischio il benessere di famiglie, comunità ed interi Paesi. La lezione di migliaia di ricerche in finanza e il principale contributo del neo Premio Nobel per l’Economia, Eugene Fama è che non si batte il mercato, non si vince contro il banco. E un altro Nobel, Robert Shiller, premiato lo scorso anno, ci insegna che eccessi di liquidità producono esuberanza irrazionale, bolle e rovinose cadute.

Se la politica italiana vuole davvero intraprendere un nuovo corso nel segno della responsabilità e dell’innovazione, la riforma della finanza è un settore cruciale in cui intervenire con urgenza e determinazione.



[i] Fabian Valencia & Luc Laeven, 2012. "Systemic Banking Crises Database: An Update," IMF Working Papers 12/163, International Monetary Fund

Contributo della Campagna ZeroZeroCinque alla consultazione del MEF

 

Si riporta qui di seguito il contributo della Campagna ZeroZeroCinque in risposta alla consultazione pubblica del Ministero dell’Economia e delle Finanze sulla proposta di direttiva della Commissione Europea COM(2013)71 per l’introduzione di un’Imposta sulle Transazioni Finanziarie (ITF). Il contributo evidenzia gli aspetti positivi della proposta di direttiva e suggerise alcune modifiche e integrazioni per rendere maggiormente efficace l'applicaione dell'imposta.spe 

La Campagna ZeroZeroCinque, composta da circa 50 organizzazioni della società civile italiana (sindacati, associazioni, organizzazioni del terzo settore http://www.zerozerocinque.it/) ed espressione italiana di un più vasto movimento globale a sostegno della Tassa sulle Transazioni Finanziarie, che sta da tempo sostenendo l’introduzione di una TTF per contrastare la speculazione e recuperare risorse da destinare allo sviluppo sociale, alla lotta alla povertà in Italia e nel mondo, alla tutela dell’ambiente e dei beni comuni.
La Campagna ZeroZeroCinque ha attivamente partecipato al dibattito politico relativo all’introduzione nell’Unione Europea di una tale imposta ed ha accolto positivamente l’autorizzazione del Consiglio Europeo a procedere con la procedura della cooperazione rafforzata, permettendo così ad 11 Stati Membri dell’UE, tra cui l’Italia, di introdurre una comune imposta in tale settore. La nuova proposta di direttiva COM(2013)71 presentata il 14 febbraio u.s. dalla Commissione Europea, fortemente ispirata al modello originariamente delineato dalla proposta di direttiva COM(2011)594, è un testo che, così come attualmente formulato, soddisfa la Campagna ZeroZeroCinque per le seguenti ragioni:

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La Tassa sulle Transazioni Finanziarie e i Titoli di Stato

 L’inclusione dei titoli di debito pubblico nella base imponibile della tassa sulle transazioni finanziarie (TTF) riscontra da sempre una forte contrarietà del nostro Ministero dell’Economia e delle Finanze. Sin da quando la TTF sulle azioni delle grandi capitalizzate italiane è entrata in vigore (1 Marzo 2013) l’imposta nazionale vede esenti dal pagamento della TTF le transazioni (sul mercato secondario) in titoli di debito sovrano.

 

L’esenzione in esame, introdotta dal decreto ministeriale del Febbraio 2013, rappresenta inoltre un “cavallo di battaglia” italiano (per quanto risulta dalle rare esternazioni pubbliche da via XX Settembre sul tema della TTF) in seno al negoziato europeo che vede coinvolti 11 Paesi membri dell’Unione Europea impegnati da quasi un anno nella definizione di uno schema di tassa sulle transazioni finanziarie continentale via la procedura di cooperazione rafforzata. Il posizionamento italiano nel negoziato è avvolto da una coltre di mistero salvo un sonoro “veto” (annoverato spesso dai quotidiani nazionali) sull’inclusione dei titoli pubblici nella base imponibile dell’imposta.

 

La Campagna ZeroZeroCinque  è favorevole alla tassazione delle transazioni in titoli pubblici sul mercato secondario con l’esenzione delle obbligazioni del Tesoro estesa solo al momento delle aste pubbliche ministeriali. Per stimolare il dibattito nel merito di questa posizione pubblichiamo uno studio commissionato dall’organizzazione britannica Stamp Out Poverty  (nostra partner europea) a un ex “senior officer” di una grande banca d’affari che ha a lungo curato le strategie di investimento nel debito sovrano internazionale.
Lo studio, visionato e commentato da diversi accademici e istituti di ricerca economica indipendenti, affronta il tema della tassazione delle transazioni in titoli di debito pubblico e contiene dati e riferimenti (ben documentati) al contesto italiano. Ne emerge un quadro tutt’altro che sfavorevole alla tassazione dei nostri bond.

 

Sul tema la stampa mainstream nostrana riferisce periodicamente delle sporadiche note di un ritornello governativo: tassare le transazioni in titoli di debito pubblico è pericoloso. Si rischia di incorrere nell’aumento degli interessi sulle obbligazioni italiane di prossima emissione.  Null’altro, né delle analisi dettagliate a motivare i timori ministeriali, nemmeno un rigo sui recenti attacchi speculativi contro il debito pubblico italiano (con massiccio ricorso ai CDS proprio sui titoli del nostro debito pubblico) e sulla capacità di una TTF a fornirvi riparo.

 

Vi invitiamo alla lettura e alla circolazione dello studio, tecnico ma anche oculatamente divulgativo.
Ne pubblichiamo oggi la versione originale in inglese, nei prossimi giorni seguirà la traduzione in italiano. I negoziati europei per la definizione della tassa sono in corso e come Campagna chiediamo al Governo  uno schietto e trasparente dibattito  nel merito (cosa che purtroppo lamentiamo non essere mai realmente avvenuta finora), confidando di poter sfatare quello che a noi sembra un timore eccessivo e un allarmismo al momento non giustificato da sostanziali controindicazioni tecniche. 

 

Scarica lo studio: "Opportunity or Threat? The application of the EU-11 FTT to Sovereign Bonds"


Versione italiana: "Opportunità o Minaccia? L'applicazione della tassa sulle transazioni finanziarie europea (a 11 Stati Membri dell'UE) sui Titoli di Stato"

 

 

 

 

Manifesto della campagna: documento di approfondimento

Scarica il documento

Indice:

  • La Finanza in crisi
  • Cos'è la tassa sulle transazioni finanziarie
  • Ulteriori Vantaggi
  • Le proposte e il percorso degli ultimi anni
  • La situazione attuale: un contesto politico favorevole
  • La campagna zerozerocinque (NB: l'elenco aggiornato dei promotori è consultabile nella sezione del sito "Chi siamo")
  • La campagna in Italia

      Allegato 1: è necessario applicarla in tutto il mondo?
      Allegato 2: le altre critiche ricorrenti
      Allegato 3: utilizzo e gestione del gettito

 

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