Tassa europea sulle Transazioni Finanziarie: il Momento è Adesso

10.000 organizzazioni della società civile e sindacali da 39 Paesi scrivono a Renzi e altri leader UE

 

Lettera aperta al Presidente del Consiglio Renzi e ai leader UE

Video sulla TTF

 

Roma 17.05.2016 –Ad un mese dall’ECOFIN di giugno, 10.000 organizzazioni della società civile assieme alle maggiori associazioni sindacali da 39 Paesi si rivolgono oggi ai 10 Capi di Stato e di Governo europei, tra cui il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, perché si concretizzi l’impegno, assunto lo scorso dicembre dai Paesi UE, di raggiungere entro giugno l’accordo per l’introduzione della Tassa europea sulle Transazioni Finanziarie (TTF).

 

Dieci Paesi europei, tra cui l’Italia, sono oggi sul punto di annunciare un accordo storico. Un punto di svolta che contribuirebbe a disincentivare finalmente pratiche speculative sui mercati e a far versare al settore finanziario il “giusto contributo fiscale” agli Stati. Dopo tre anni di trattative non è infatti più giustificabile ritardare l’introduzione di quella che è divenuta la ‘tassa più popolare di sempre’ attraverso una petizione globale che nel 2015 ha superato1 milione di firme.

 

Ecco perché le organizzazioni aderenti, che rappresentano 140 milioni di persone,lanciano tutte assieme la mobilitazione Il Momento è Adesso!: un conto alla rovescia in cui invitano i cittadini a farsi sentire perché i Governi UE coinvolti non cedano alle pressioni del settore finanziario che minacciano il tanto atteso accordo sulla TTF.

 

Un mese di azioneper chiedere ai leader di non vanificare la chance di introdurre una misura capace di generare molti miliardi di euro di gettito fiscale in grado migliorare le condizioni di vita dei cittadini. Le risorse raccolte dalla TTF europea, fino a circa 6 miliardi di euro l’anno per l’Italia, dovrebbero essere infatti investiteprima di tuttoper creare occupazione, finanziare i servizi pubblici in Italia e allo stesso tempocontrastare la povertà estrema, le pandemie e il cambiamento climatico in tutto il mondo.

 

Obiettivi fondamentali come l’inclusione sociale, la lotta alla povertà e al riscaldamento globale, il finanziamento delle iniziative contro le pandemie globali sono sempre stati subordinati alla finalità di una massimizzazione del valore autoreferenziale al mondo della finanza. dichiara Leonardo Becchetti, Professore Ordinario di Economia Politica all’Università Tor Vergata di Roma e portavoce della Campagna ZeroZeroCinque-  L’effetto è stata l’esplosione del volume dei capitali supersonici e la progressiva riduzione di quelli pazienti con una crisi degli investimenti e del loro finanziamento che è sotto gli occhi di tutti. La crescita delle disuguaglianze che ne è derivata è alla radice dell’attuale crisi migratoria. E’ ora di voltare pagina: la tassa europea sulle transazioni finanziarie è un passo importante in questa direzione”.



I sostenitori della TTF chiedono quindi ai Capi di Stato e di Governo di mandare un segnale politico chiaro e mettere pubblicamente il welfare dei cittadini europei e di quelli più poveri al mondo prima degli ‘interessi di parte’ del settore finanziario. Dando così il via libera a una TTF ambiziosa nell’architettura e solidale nella destinazione dei proventi! 

 

Scarica il comunicato stampa

 

 

 

 

 

La carica di UN MILIONE di Robin Hood…

…un milione di cittadini a sostegno della petizione internazionale
per la Tassa europea sulle Transazioni Finanziarie

 

 

Un milione di firme. La petizione internazionalewww.robinhoodpetition.org lanciata a febbraio dello scorso anno dalla Campagna ZeroZeroCinque e dalle altre Robin Hood Tax Campaigns ha raggiunto il suo obiettivo di raccogliere un milione di firme a sostegno dell’introduzione di una Tassa sulle Transazioni Finanziarie (TTF) in Europa.

L’appello rivolto ai capi di Stato e di Governo degli 11 paesi, tra cui l’Italia, coinvolti nel negoziato per l’introduzione della TTF europea è quello di favorire un modello ambizioso dell’imposta continentale e di assicurare così un significativo gettito da destinare alla riduzione delle diseguaglianze sociali e al sostegno dei ceti più deboli in Italia, e, su scala internazionale, a programmi di lotta alla povertà e di contrasto ai cambiamenti climatici.

Il raggiungimento del milione di firme capita in un momento cruciale del travagliato percorso negoziale di cui una tappa importante è attesa anche prossima settimana in cui gli 11 Ministri delle Finanze, alla vigilia dell’ECOFIN del 12 maggio, si confronteranno nuovamente sulla definizione del modello di TTF europea da adottare.

In un nuovo video-spot [https://youtu.be/0xXBOxeT6Qs] la campagna ZeroZeroCinque mette in luce le ragioni di questa tassa che recupera risorse indispensabili per la lotta alla povertà, sottraendole a dinamiche speculative e predatorie sui mercati finanziari.

La TTF europea sarà ambiziosa e di difficile elusione se i) verrà applicata alla più ampia gamma di asset finanziari - azioni, obbligazioni e tutte le classi di strumenti derivati, con un’aliquota azionaria/obbligazionaria dello 0.1% del valore della singola transazione e un aliquota dello 0.01% per le transazioni in derivati ii) prevedrà il ricorso al principio di residenza dell’effettivo beneficiario della transazione e della nazionalità dell’asset per definire le negoziazioni passibili di imposta, iii) verrà applicata alla singola transazione e non ai saldi netti giornalieri, intercettando in particolare il regime intra-day e le transazioni ad alta frequenza, iv) incorporerà una definizione stringente per i market-makers.


Un’architettura del genere, avallata dalla Commissione Europea e sostenuta da ZeroZeroCinque, è anche  il prerequisito per assicurare il potenziale fiscale dell’imposta. Il recente studio dell’autorevole istituto DIW di Berlino stima il profilo di “gettito italiano” di un’imposta così concepita tra i 3 e i 6 miliardi di euro su base annua.Un vero tesoretto che le Robin Hood Tax Campaigns chiedono di destinare a misure di contrasto alla povertà, introducendo ad esempio un Reddito di Inclusione Sociale per far fronte ai bisogni delle famiglie che versano in stato di povertà assoluta in Italia e per interventi di solidarietà internazionale in ambito salute e istruzione nei Paesi del Sud del mondo e di lotta alle esternalità dei cambiamenti climatici.   

 

Il sostegno alla tassa europea sulle transazioni finanziarie – commenta Leonardo Becchetti, portavoce della Campagna ZeroZeroCinque - è un’occasione importante per vedere se il nostro governo confonde l’interesse dei capitali finanziari speculativi con quello del paese oppure no. E se comprende che c’è molto, moltissimo da fare, se solo si ha il coraggio di farlo come chiedono tutti, dai cittadini agli imprenditori, per riportare la finanza al servizio dell’economia reale trasformando i capitali da impazienti a pazienti. L’alternativa è chiedere sempre sacrifici ai soliti noti e non disturbare chi scherza col fuoco guardando solo al rendimento finanziario a brevissimo termine”.

 

Come risponde a questo appello il Premier Renzi? Chiediamo al Premier di riceverci nei prossimi giorni per la consegna di queste firme. Un milione di cittadini si è mobilitato per una TTF efficace e solidale. Una piccola tassa sulla finanza, ma una grande risorsa per i cittadini e il pianeta. La scelta spetta ora alla politica. Una scelta che determinerà da che parte stare: dalla parte della speculazione o dell’equità?        

 

Contatti:  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. T. 349 7817601/ 328 3874772 www.zerozerocinque.it

 

 

 

Video della Campagna ZeroZeroCinque: https://youtu.be/0xXBOxeT6Qs

 

Fotogallery media stunt a Montecitorio:  https://www.flickr.com/gp/132213905@N02/A761b2   

 

Scheda: Cos’è la Tassa sulle Transazioni Finanziariehttp://www.zerozerocinque.it/files/Scheda_su_TTF_dicembre_2014_def.pdf

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un tesoretto fino a 6 miliardi di euro l’anno per l’Italia

 

È la stima di un nuovo studio sul gettito della Tassa europea sulle Transazioni Finanziarie

 

 

La Tassa europea sulle Transazioni Finanziarie (TTF) raccoglierebbe in Italia tra i 3 e i 6 miliardi di euro su base annua. È quanto emerge dal recente studio pubblicato da uno dei più autorevoli istituti di ricerca economica tedeschi, The German Institute for Economic Research (DIW Berlin). Lo studio (i) approfondisce i profili di gettito fiscale derivanti dalla TTF europea, risorse vitali che l’Italia potrebbe impiegare sul versante della lotta alla povertà a livello nazionale ed internazionale.

 

Le stime sul gettito della TTF sono strettamente legate alla suaarchitettura che gli 11 Paesi UE aderenti alla cooperazione rafforzata (ii) andranno ad adottare, ovvero all’ampiezza della base imponibile, all’applicazione dei principi di tassazione, alle esenzioni che verranno concesse. Aspetti tecnici da mesi al centro del dibattito tra gli 11 Paesi coinvolti nel negoziato europeo. Tra lunghe impasse di natura politica e forti intromissioni delle lobby della finanza (iii).

 

Quali i dati per l’Italia?Una tassa con ampia base imponibile, ovvero applicata alla più ampia gamma di strumenti finanziari (secondo l’impianto della direttiva proposta dalla Commissione Europea), con il ricorso al doppio principio di tassazione (di residenza dell’operatore e di nazionalità del titolo) e con aliquote dello 0,1% per le azioni e dello 0,01% per i derivati porterebbe nelle casse dello Stato dai 3 miliardi ai 6 miliardi di euro all’anno (iv).

 

Cosa succederebbe al gettito, se questo modello subisse delle variazioni? L’esclusione tout court dei derivati dalla base imponibile della TTF è senza dubbio la scelta più catastrofica in termini di gettito, con una riduzione fino al 65% di entrate fiscali per l’Italia rispetto al gettito della TTF ideata dalla Commissione. Lo studio sottolinea come il peso di una TTF sui derivati ricadrebbe maggiormente su banche sistemiche e grandi istituzioni finanziarie, evidenziando il ridotto ricorso a strumenti come i credit default swaps e in generale a negoziazioni in derivati fuori dai mercati regolamentati da parte delle piccole società finanziarie europee. La recente apertura dei paesi del negoziato all’inclusione dei derivati nella base imponibile della TTF con una riduzione delle aliquote trova un’ulteriore valutazione di merito nello studio. La tassazione dei derivati con aliquote anche solo dimezzate ridurrebbe secondo il DIW le entrate per l’erario italiano fino a 1,3 miliardi di euro. Ma anche altre esenzioni e deviazioni dal solido modello di TTF della Commissione giocano un ruolo significativo sul gettito generabile. L’esenzione dei titoli di Stato – punto fermo del nostro Ministero delle Finanze su cui la Campagna ZeroZeroCinque esprime una forte critica - determinerebbe un mancato introito di oltre 1 miliardo di euro. Un’ulteriore perdita di gettito si determinerebbe per l’Italia anche nel caso in cui si applicasse alla tassazione delle azioni il solo principio di nazionalità del titolo con una riduzione di oltre il 50% delle risorse generabili rispetto al combinato ricorso al principio di residenza dell’operatore e paese di emissione del titolo proposto dalla Commissione.

 

Il potenziale fiscale della TTF, che ha anche il merito di essere un efficace deterrente alla speculazione finanziaria, disincentivando in particolare il trading ad alta frequenza a vantaggio di investimenti di medio-lungo termine, è un’opportunità irrinunciabile se si pensa alla destinazione che queste risorse potrebbero avere in termini di spesa sociale per l’Italia, di maggiori aiuti per istruzione e salute nei Paesi più poveri, di investimenti per il contrasto ai cambiamenti climatici.

 

Con il gettito che i Paesi europei raccoglierebbero in un solo mese di applicazione della TTF (2,9 miliardi secondo le stime della Commissione) si potrebbe pagare il salario di un intero anno di 1,5 milioni di infermieri in Africa. In soli due giorni e mezzo si raccoglierebbero risorse (192 milioni di euro) sufficienti alla costruzione di 2.500 rifugi anticiclone, proteggendo così 8 milioni di persone che vivono in zone soggette ai devastanti fenomeni del cambiamento climatico. E in Italia metà delle risorse annue generabili dalla TTF potrebbero contribuire ad esempio alla creazione di un Reddito di Inclusione Sociale per far fronte ai bisogni delle famiglie che versano in stato di povertà assoluta.

 

Nel prendere in considerazione il potenziale fiscale della TTF e nell’avallarne un impianto tecnico ambizioso, lo studio ribadisce – come anche la Campagna ZeroZeroCinque, il valore di apripista della TTF come misura di fiscalità comunitaria, e di regolamentazione finanziaria comune di un settore che ha usufruito nel momento più buio della crisi di piani pubblici di salvataggio per più di un terzo del PIL continentale (oltre il doppio del debito pubblico italiano), con ripercussioni drammatiche per i bilanci degli Stati, senza un apparente cambiamento del proprio modus operandi, restando lontano dal proprio ruolo di servizio all’economia reale, e contribuendo a un peggioramento dei livelli di diseguaglianza sociale.  

 

“Il nodo vero per la democrazia e il benessere economico oggi, per l’Italia e per l’Europa è il rapporto di forza tra gli stati e la grande finanza. Sui tanti fronti aperti di questo grande tema ci giochiamo il nostro futuro. Le potenzialità di miglioramento rispetto alla situazione in cui viviamo oggi (in termini di risorse per gli investimenti nei beni pubblici globali e nelle economie locali, per la lotta alla diseguaglianza, per la prevenzione di nuove crisi finanziarie) sono enormi. La TTF rappresenta in questa battaglia un punto fondamentale simbolico e di sostanza (come ben illustrato dallo studio tedesco) per capire se avremo un futuro in cui la finanza sarà al servizio del bene comune o, al contrario, saranno cittadini e stati ad essere al servizio degli interessi di pochi gruppi della grande finanza” commenta Leonardo Becchetti, portavoce della Campagna ZeroZeroCinque.

 

 

Contatti:  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. T. 349 7817601 www.zerozerocinque.it

 

 

Note

(i)    L’executive summary in inglese è a p. III-IV: http://www.zerozerocinque.it/files/Gutachten_FTS-2015_Feb18-final.pdf

(ii)   I Paesi della cooperazione rafforzata sono Austria, Belgio, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna

(iii)  Per una lettura sullo stato dell’arte negoziale: http://www.zerozerocinque.it/notizie/411-novita-di-inizio-anno-svolta-nel-negoziato-sulla-ttf-europea

(iv)  Lo scenario di minor gettito è calcolato preventivando un calo del volume delle transazioni azionarie del 15% e del volume delle contrattazioni dei derivati fino al 75%.

 

 

 

 

 

Inerzia politica in Europa: Robin Hood Tax rimandata al 2015

Ecofin: per ora ancora un nulla di fatto  sulla Tassa sulle Transazioni Finanziarie

 

 

Obiettivo mancato per l'introduzione della Tassa sulle Transazioni Finanziarie (TTF) europea.I Ministri delle Finanze degli 11 Paesi dell’UE impegnati nel progetto di cooperazione rafforzata per l’introduzione della TTF non hanno annunciato l'accordo per la prima fase di implementazione dell’imposta, tradendo così l’impegno assunto a maggio, con cui si prometteva il raggiungimento di un’intesa entro la fine di quest’anno.

 

Un risultato purtroppo mancato anche per la Presidenza Italiana, impegnata da luglio nel ruolo di coordinamento dei lavori negoziali, che tuttavia non ha mai palesato pubblicamente una forte volontà politica di incidere su questo dossier cruciale per il contrasto alla speculazione finanziaria e per il reperimento di risorse quanto mai necessarie per la lotta alla povertà, per la solidarietà internazionale e per l’ambiente.

 

Lo stato dell’arte dei lavori negoziali, presentato dalla Presidenza italiana stamane a Bruxelles evidenzia come, al di là di un progresso registrato sul fronte della tassa sulle azioni, vi siano ancora sostanziali nodi da scogliere: le classi di strumenti derivati da sottoporre a tassazione, i principi di applicazione della tassa, le modalità di raccolta e spartizione del gettito.

 

“Constatare come ancora una volta i Ministri delle Finanze non siano riusciti a trovare la quadra per la definizione della TTF europea è un segnale che la nostra Campagna registra con allarme e preoccupazione, un segnale che ancora una volta getta luce sulla cronica difficoltà di accordarsi su misure comuni in materia di regolamentazione finanziaria” dichiara Leonardo Becchetti, portavoce della Campagna ZeroZeroCinque “Siamo ben consapevoli delle divergenti posizioni tra i Paesi coinvolti nel progetto ed, in particolar modo, dell’impasse creata dalla Francia, fortemente ancorata  a un’architettura modesta della TTF nazionale in difesa del proprio settore bancario, particolarmente attivo nel trading dei derivati che è veramente il simbolo in negativo di una finanza ipertrofica e disfunzionale che tutti gli studiosi riconoscono oggi non più in grado di servire adeguatamente l’economia reale. Proprio per questo l’unica nota positiva da registrare oggi è che, a fronte  dell’ennesima, ingiustificabile, promessa non mantenuta, per lo meno non si sia ceduto alla tentazione di arrivare a un accordo al ribasso che avrebbe di fatto sancito l’adozione di una TTF farsa”.

 

Gli 11 Ministri delle Finanze e la Commissione Europea hanno oggi di nuovo e pubblicamente ribadito il proprio impegno su questo dossier e la prosecuzione dei lavori nel 2015 sotto l’entrante Presidenza di turno lettone. Le Robin Hood Tax Campaigns in tutta Europa non abbasseranno quindi la guardia. Ieri a Roma, Madrid, Parigi e Berlino le campagne hanno reso visibile il proprio messaggio ai leader politici. Nella capitale, a Piazza del Popolo la Campagna ZeroZeroCinque ha posto un quesito al Premier Renzi che resta attuale e attende una risposta: "Matteo, tu da che parte stai? Dalla parte dei soldi facili, dei profitti per pochi, della speculazione o dalla parte della lotta alla povertà, dell'equità, della solidarietà internazionale?".

 

“Chiediamo al Governo italiano, svincolato nei prossimi mesi dal ruolo istituzionale di Presidenza di turno dell’UE - aggiunge il portavoce Becchetti - di assumere una posizione più progressista ed incisiva al tavolo negoziale per ottenere in Europa una Robin Hood Tax efficace, ovvero applicata al più ampio spettro di strumenti finanziari inclusi i derivati;ricorrendo ai principi di tassazione (residenza, controparte e emissione) che ne rendano difficile l’elusione; tassando tutte le transazioni effettuate e non i saldi netti giornalieri; intercettando le operazioni intra-day e contrastando fattivamente il trading ad alta frequenza. Sulla TTF la UE cincischia, non passa l’esame ed è rimandata. E’ paradossale cedere alle lobbies su un’iniziativa che può portare nelle casse europee una cifra attorno ai 35 miliardi di euro all’anno secondo le stime della Commissione Un gettito crucialeda destinare per la lotta alla povertà e alle crescenti e preoccupanti disuguaglianze che stanno connotando le nostre società, e per incrementare le risorse su istruzione, salute globale e contrasto al cambiamento climatico nei Paesi in via di sviluppo.” conclude Becchetti.

 

 

Ufficio stampa Campagna ZeroZeroCinque

Sabina Galandrini

Mobile: +39 328 844 27 04;

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Schede di approfondimento:

1-   Cos’è la Tassa sulle Transazioni Finanziarie:

http://www.zerozerocinque.it/files/Scheda_su_TTF_dicembre_2014_def.pdf

2-   Q&A: una mini guida ai nodi della TTF e del processo negoziale in corso

http://www.zerozerocinque.it/files/QA_sulla_TTF_dicembre_2014.pdf

 

 

FOTO GALLERY DELLE AZIONI SVOLTE IERI A ROMA, BERLINO, PARIGI E MADRID

https://www.flickr.com/photos/robinhoodtax/sets/72157649657968481/

 

 

 

 

 

 

 

"E tu, Matteo, da che parte stai? Dalla parte della speculazione o dell'equità?"

35 miliardi di euro per lotta alla povertà, solidarietà internazionale, ambiente:

ecco quanto arriverebbe dall'introduzione della
Tassa sulle Transazioni Finanziarie in Europa

 

"E tu, Matteo, da che parte stai?

Dalla parte della speculazione o dell'equità?"

 

8 dicembre 2014 a Roma, Berlino, Madrid e Parigi:

l’azione delle Robin Hood Tax Campaigns

per chiedere ai Capi di Governo di sostenere la Tassa sulle Transazioni Finanziarie
e non cedere alle pressioni delle lobby

 

 

"Matteo tu da che parte stai? Dalla parte dei soldi facili, dei profitti per pochi, della speculazione o dalla parte della lotta alla povertà, dell'equità, della solidarietà internazionale?". E' questo il quesito posto a Matteo Renzi dalla Campagna ZeroZeroCinque. Il pomeriggio dell’8 dicembre, alla vigilia del Consiglio Europeo dei Ministri dell'Economia delle Finanze dell’UE (Ecofin), l’ultimo sotto la Presidenza di turno italiana, a Roma, Berlino, Madrid e Parigi le campagne si rivolgeranno ai propri Leader con un’originale provocazione per ricordar loro di mantenere l'impegno assunto sulla Tassa sulle Transazioni Finanziarie.

 

Al tavolo dell'Ecofin del 9 dicembre a Bruxelles è atteso infatti l’annuncio di un accordo tra gli 11 Paesi UE impegnati nel negoziato per la Tassa sulle Transazioni Finanziarie (TTF o Robin Hood Tax),un’imposta minima (es. 0,05%) sulle compravendite di strumenti finanziari che non scoraggia gli investimenti di medio-lungo periodo sui mercati, ma ha il merito di riuscire ad arginare gli eccessi di chi acquista e vende titoli a brevissimo termine, anche migliaia di volte in un solo giorno, per guadagnare sulle piccole oscillazioni del loro valore.

 

L’introduzione di questa tassa potrebbe garantire un gettito annuo fino a 35 miliardi di euro per gli 11 paesi coinvolti, gettito che - secondo le Robin Hood Campaigns - dovrebbe essere ridistribuito a sostegno delle famiglie povere colpite dalla crisi, nel proprio Paese e nei Paesi in via di sviluppo, ma anche per finanziare  misure di contrasto al cambiamento climatico. Solo per l'Italia si stima un gettito annuo tra i 5 e i 6 miliardi di euro. Un obiettivo che risolverebbe non pochi problemi, se si pensa che in sole due settimane la TTF europea raccoglierebbe risorse per recuperare i tagli effettuati in Italia dal 2008 al 2012 al fondo nazionale per le politiche sociali, mentre con 2,9 miliardi (gettito mensile della TTF europea) si potrebbero pagare i salari di un intero anno di 1,5 milioni di infermiere in Africa o ancora con 240 milioni di euro raccolti dalla TTF in soli due giorni e mezzo, si potrebbe finanziare la costruzione di 2.500 rifugi anticiclone, proteggendo così 8 milioni di persone che vivono in zone soggette a tali fenomeni.  

 

L’enorme opportunità data dalla TTF è dietro l’angolo, ma rischia ora di essere compromessa da una preoccupante fase di stallo negoziale dovuta alle divergenti posizioni degli Stati Membri, ancorati ad interessi  nazionali su cui fanno leva le ingenti pressioni delle lobby finanziarie nazionali.

 

"A un passo dalla concretizzazione di una TTF europea ci preoccupa che possa esserci una battuta d'arresto o un annacquamento dei risultati negoziali, con leader europei evidentemente sotto scacco delle lobby finanziarie allarmate dalla possibilità di implementazione di una misura fiscale e di regolamentazione finanziaria capace di penalizzare il trading ad alta frequenza e di aumentare il costo relativo di pratiche speculative rispetto a quelle di servizio all’economia reale - dichiara Leonardo Becchetti, portavoce della Campagna ZeroZeroCinque- Ci appelliamo dunque al Ministro Padoan e al Governo italiano affinché, in occasione del prossimo Consiglio dei Ministri europei delle Finanze, la Presidenza italiana possa portare a casa un risultato significativo favorendo il raggiungimento di un accordo ambizioso sulla TTF, ovvero l’introduzione di una tassa  con un’architettura efficace che preveda un’ampia base imponibile e  principi di applicazione che ne rendano difficile l’elusione e che sia solidale con un pubblico impegno dei Governi per la destinazione del gettito alla lotta alla povertà". 


La campagnaZeroZeroCinque ha lanciato una petizione su www.change.org con cui i cittadini possono chiedere al Ministro Padoan di dare un segnale di forte discontinuità con il passato e rispondere al richiamo della cittadinanza per una maggiore giustizia fiscale e sociale. Sul fronte della TTF si gioca, infatti,  una delle partite decisive che dirà se il bene comune e la volontà dei popoli europei per una volta prevarrà sullo strapotere delle lobby finanziarie e degli interessi di pochi. Il governo italiano e i governi europei devono ora scegliere, e con questa scelta dimostreranno da che parte stanno.

 

 

Ufficio stampa Campagna ZeroZeroCinque

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Approfondimenti:

1. Scheda: “Cos’è la Tassa sulle Transazioni Finanziarie”

2. Scheda: “Q&A: una mini guida ai nodi della TTF e del processo negoziale in corso”

 

 

 

 

 

 

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