Perissinotto (Generali) si schiera a favore della TTF

di Andrea Barolini

Non solo attivisti, associazioni, sindacati, deputati nazionali ed europei. La proposta di introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie comincia a far breccia anche nel top management delle grandi compagnie. Ieri l'Ad del colosso italiano delle assicurazioni Generali, Giovanni Perissinotto, a margine di un convegno tenuto a Milano è uscito allo scoperto, dichiarandosi apertamente favorevole all'introduzione del prelievo fiscale: «Occorre tassare le transazioni non coperte da motivi economici reali. Sarei favorevole a una tassazione di respiro europeo, che colpisca tali operazioni speculative».

«Ritengo che la finanza debba essere al servizio dell'economia reale e non fine a se stessa», ha aggiunto poi il dirigente, puntando in particolare il dito contro gli strumenti derivati e speculativi «che aumentano la volatilità dei listini e favoriscono l'allontanamento degli investitori, rendendo i mercati territorio dei super-addetti ai lavori. Basti pensare ad alcuni futures che valgono 20, 30 o 40 volte la produzione».

Perissinotto, infine, ha sottolineato come sia fondamentale tornare ad «una finanza costruttiva, dove i capitali cercano impieghi produttivi, concedendo denaro a chi ha idee da realizzare». Ed è significativo che, per raggiungere tale obiettivo, abbia indicato come primo passo proprio l'applicazione di una tassa sulle transazioni, sottolineando gli effetti benefici che essa genererebbe anche se introdotta solamente a livello europeo.

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