Una pseudo-tassa per non impensierire la finanza

di Andrea Baranes

 

da Il Manifesto del 25/04/2013

TestNuovi attacchi contro la tassa sulle transazioni finanziarie (TTF). Il primo arriva dalla Gran Bretagna della City di Londra, centro nevralgico della finanza globale e da sempre strenua oppositrice di qualsiasi forma di regolamentazione o controllo. Nei giorni scorsi il governo inglese, sostenuto dal Lussemburgo, è arrivato addirittura a muovere un'azione legale presso la Corte di Giustizia Europea per bloccare la proposta avanzata dalla Commissione Europea.

Ricordiamo che la TTF è un'imposta dell'ordine dello 0,05% su ogni transazione finanziaria. Gli impatti sono trascurabili per chi opera con orizzonti di lungo periodo, mentre diventano tanto più rilevanti quanto più gli obiettivi sono di breve termine. Si tratta di una delle misure più efficaci per frenare la speculazione e per ridurre l'instabilità sui mercati finanziari. Dopo anni di campagne delle reti della società civile, finalmente a inizio 2013 la Commissione ha pubblicato una propria bozza di direttiva, che deve ora essere discussa e approvata dalle altre istituzioni europee.

Gli attacchi dei due Paesi dell'UE che più hanno fondato le loro economie sulla completa deregolamentazione finanziaria non sono quindi una sorpresa. Lo è invece la dichiarazione di pochi giorni fa del ministro dell'Economia Grilli, secondo il quale l'Italia è pronta a bloccare l'intero processo europeo se non verranno esclusi dalla TTF i titoli di Stato.

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La Tobin Tax è il primo passo per curare la finanza malata

di Leonardo Becchetti
 
(articolo pubblicato su Limes.it in data 12 Aprile 2013)
 
La crisi di Cipro conferma la fragilità della finanza internazionale e del crescere illimitatamente. Bisogna abbandonare la teoria del "troppo grande per fallire" e sviluppare una finanza "umana". La tassa sulle transazioni finanziarie può mettere ordine nella scala dei valori.

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[Carta di Laura Canali]

La finanza internazionale è sempre stata un colosso con i piedi d’argilla. Lo è per via del principio del moltiplicatore dei depositi, che, mediamente, - ossia quando il rapporto debito/capitale proprio assume livelli ragionevoli - trasforma un euro di riserve in 12 euro prestati. Questa cifra può arrivare fino a 20 euro quando lo slancio prometeico della finanza creativa e delle banche “troppo grandi per fallire” cerca di assecondare la nostra urgenza di creare più ricchezza dal nulla, aumentando il rischio e cartolarizzando crediti dubbi per far spazio a nuovi impieghi e creare nuova moneta.

Segue su limes.it

La Campagna ZeroZeroCinque a Radio Cooperativa Padova

20 gennaio 2013

Qesta sera, alle ore 19.00 Andrea Baranes, portavoce della Campagna ZeroZeroCinque, sarà in diretta a Radio Cooperativa Padova per raccontarci la Tassa sulle Transazioni Finanziarie all'italiana.

www.radiocooperativa.org

Stay tuned!

La Tassa sulle Transazioni Finanziarie all'italiana? È solo un punto di partenza

La Campagna ZeroZeroCinque:  per la prima volta in Italia viene introdotta una tassa sulle transazioni finanziarie ma questa norma non può bastare per contrastare efficacemente la speculazione finanziaria e la finanza casinò.

Roma 21.12.2012 -  Con l’approvazione della legge di stabilità, arriva l’introduzione della tassa sulle transazioni finanziarie, ma con la nuova formulazione “minimalista” presentata dal Governo in corso di dibattito parlamentare, che ha chiaramente ceduto alle  pressanti richieste delle lobby finanziarie, tese a ridurre l'efficacia di applicazione di questa tassa. Il tutto è avvenuto nel giro di  poche ore, complice la frenetica accelerazione del dibattito parlamentare di fronte a un Governo dimissionario, che ha annullato di fatto quell'opportuno confronto parlamentare richiesto dalla Campagna ZeroZeroCinque, sostenuta da oltre 50 organizzazioni della società civile (sindacati, ong, associazioni di cittadini).

La TTF è stata presentata dal premier Monti come una tassa anti-speculazione, ma guardando nel dettaglio le norme adottate, si notano molti rilevanti limiti.

- La tassa - si legge  - sarà applicata al “valore del saldo netto delle transazioni regolate giornalmente, relative al medesimo strumento finanziario e concluse nella stessa giornata operativa da un medesimo soggetto, ovvero il corrispettivo versato”.  Questa norma non aiuta ad arginare il fenomeno dell’high frequency trading, ossia le operazioni più altamente speculative: la tassa deve applicarsi alla singola operazione e non al saldo netto di fine giornata come previsto nell’attuale normativa.

- Risulta inopportuna la prevista esenzione dei fondi pensione. Al contrario, l’applicazione della tassa a questi fondi ne avrebbe permesso una stabilizzazione nel lungo periodo tutelandoli da attività speculative a breve termine (1). I fondi pensione i gestori hanno un conflitto d’interesse che li porta a fare troppe transazioni e la stessa UE nelle sue simulazioni ritiene non valida l’idea di esentare i fondi pensione.

- La normativa attuale ha di fatto esonerato i derivati dall'applicazione della TTF, relegandola ai soli derivati su azioni che rappresentano in Italia solo il 2,7% di tutti i derivati OTC (dati Bankitalia – giugno 2012) (2). Questo implica che non si frenano alcuni degli strumenti più speculativi, e si riduce di fatto la base imponibile della TTF. Inoltre, prevedere un ammontare fisso della tassa per gli scaglioni più alti di certo avvantaggia i grandi operatori.

E il gettito di questa TTF? Andrea Baranes, portavoce della Campagna ZeroZeroCinque, spiega che “non è stata prevista alcuna destinazione specifica del gettito ad obiettivi di utilità pubblica, la TTF è stata chiaramente voluta come risorsa aggiuntiva a copertura di bilancio. Come  Campagna chiediamo invece  che il gettito sia vincolato alla promozione di  politiche per il welfare, per la cooperazione internazionale e  per la lotta ai cambiamenti climatici. Tanto deve essere ancora fatto – conclude Baranes - sia per migliorare la TTF sia in termini di altre misure necessarie (dalla trasparenza sui mercati alla chiusura dei paradisi fiscali, alla separazione tra banche commerciali e banche d'affari a molte altre misure) per chiudere il gigantesco casinò-finanziario che ci ha trascinato nell'attuale crisi. Solo così potremo realmente combattere la speculazione finanziaria e riportare la finanza al servizio dell'economia reale e delle persone e non il contrario come avviene oggi”.

Sulle questioni aperte la Campagna ZeroZeroCinque , in quanto coalizione di associazioni di cittadini che rappresentano un gran numero di utenti, consumatori e investitori, chiede  impegni concreti a candidati  e forze politiche già a partire dalla prossima campagna elettorale.

Contatti: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; cell.  3666274363

NOTE:

(1) Si veda la recente pubblicazione “No Exemption. The Financial Transaction Tax and Pensions Funds” http://www.sustainablefinancialmarkets.net/wp-content/uploads/2012/12/No_Exemption.pdf

(2) http://www.bancaditalia.it/media/comsta/2012/Comunicato-OTC-30-giu-12.pdf

Finalmente al via l'introduzione della tassa sulle transazioni finanziarie in Europa

Pronti. Si parte!

 

Al Consiglio Ecofin di martedì 9 ottobre una svolta determinante per il dibattito europeo sulla Tassa sulle Transazioni Finanziarie (TTF). 11 Stati Membri decidono di avviare la procedura di cooperazione rafforzata che permette di introdurre la TTF in Europa purchè almeno 9 Stati ne facciano richiesta e siano quindi favorevoli all'applicazione nei loro Paesi.

E finalmente l'Italia è della partita insieme a Francia, Germania, Spagna, Belgio, Portogallo, Austria, Grecia, Slovacchia, Estonia, Slovenia. Un risultato storico per la Campagna ZeroZeroCinque e per le omologhe campagne europee! Ma pur sempre soltanto un primo risultato a cui ora dovranno seguirne molti altri.

Andiamo per ordine. L'analisi di questa prima vittoria ha le sue origini nell'Ecofin del 22 giugno quando i Ministri delle Finanze europee di fronte all'incessante ostilità della Gran Bretagna (e di altri pochi Stati Membri che le fanno eco), prendono atto che non ci sono le condizione per l'introduzione di una TTF a livello dei 27 Stati Membri, ma che al contempo vi è un significativo numero di Stati Membri favorevole alla proposta e disponibile a procedere attraverso la procedura della cooperazione rafforzata prevista dai trattati. La cooperazione rafforzata è una procedura poco utilizzata, a cui poter ricorrere solo a determinate condizioni, ma vi sono tutti i presupposti affinchè la TTF possa essere introdotta in Europa in questo modo. Il Consiglio Europeo di fine giugno recepisce l'orientamento dell'Ecofin spostando ancora più in alto il dibattito politico sulla TTF in Europa e cominciando a stabilire dei tempi: l'impegno è di procedere all'introduzione della tassa in un numero limitato di Stati entro dicembre 2012. Uno spiraglio di luce quindi per quel famoso “granello di sabbia negli ingranaggi della finanza”, secondo la definizione del suo padre fondatore James Tobin, che fin dagli inizi degli anni '70 ne aveva indicato la necessità di applicazione sebbene la sua idea originaria si rivolgesse al solo mercato valutario. Ci sono voluti 30 anni ed una crisi finanziaria senza precedenti per rendere consapevole la classe politica che la finanza-casinò va regolata. O meglio una parte della classe politica, perchè non si può celare che c'è ancora chi preferisce avallare grandi interessi finanziari piuttosto che riportare la finanza al suo ruolo originario di servizio all'economia reale.

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