Perissinotto (Generali) si schiera a favore della TTF

di Andrea Barolini

Non solo attivisti, associazioni, sindacati, deputati nazionali ed europei. La proposta di introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie comincia a far breccia anche nel top management delle grandi compagnie. Ieri l'Ad del colosso italiano delle assicurazioni Generali, Giovanni Perissinotto, a margine di un convegno tenuto a Milano è uscito allo scoperto, dichiarandosi apertamente favorevole all'introduzione del prelievo fiscale: «Occorre tassare le transazioni non coperte da motivi economici reali. Sarei favorevole a una tassazione di respiro europeo, che colpisca tali operazioni speculative».

«Ritengo che la finanza debba essere al servizio dell'economia reale e non fine a se stessa», ha aggiunto poi il dirigente, puntando in particolare il dito contro gli strumenti derivati e speculativi «che aumentano la volatilità dei listini e favoriscono l'allontanamento degli investitori, rendendo i mercati territorio dei super-addetti ai lavori. Basti pensare ad alcuni futures che valgono 20, 30 o 40 volte la produzione».

Perissinotto, infine, ha sottolineato come sia fondamentale tornare ad «una finanza costruttiva, dove i capitali cercano impieghi produttivi, concedendo denaro a chi ha idee da realizzare». Ed è significativo che, per raggiungere tale obiettivo, abbia indicato come primo passo proprio l'applicazione di una tassa sulle transazioni, sottolineando gli effetti benefici che essa genererebbe anche se introdotta solamente a livello europeo.

La TTF in Europa...eppur si muove!

Il 2012 si è aperto con grandi speranze ed aspettative per la Tassa sulle Transazioni Finanziarie (TTF). Dopo il G20 di Cannes dello scorso novembre che ha rappresentato a livello internazionale un momento politico importante di apertura verso la TTF, lo scacchiere di maggiore interesse è ora rappresentato dall’Unione Europea che a seguito della presentazione della direttiva Barroso, proposta agli Stati Membri lo scorso 28 settembre, ha definitivamente posto la TTF al centro del dibattito politico europeo.  Determinante nello scenario europeo è stato il cambio di posizionamento dell’Italia, che con l’insediamento del Governo Monti, ha rivisto la linea di chiusura alla TTF assunta dal precedente Governo dichiarando invece il proprio supporto alla proposta purché attuata a livello europeo.  Altrettanto decisiva la posizione assunta dal nuovo Governo spagnolo che fin dall’inizio del suo mandato, lo scorso gennaio, ha espresso il proprio favore per la TTF.
immagine_lettera_apertaIl fronte dei sostenitori a livello europeo è quindi ampio, come dimostrato da una recente lettera inviata alla Presidenza Danese firmata da nove Stati Membri (Francia, Germania, Austria, Italia, Belgio, Spagna, Finlandia, Grecia e Portogallo) che hanno sollecitato la nuova Presidenza UE ad assicurare che il dibattito sulla TTF possa essere incluso con urgenza nell’agenda dei prossimi vertici europei di marzo. La strada di una TTF europea non è però per nulla scontata. Al favore di questi Stati Membri e delle stesse istituzioni europee (in primis Parlamento e Commissione, a cui recentemente ha fatto eco anche il Comitato delle Regioni) si oppone con grande fermezza il Governo inglese che, fortemente condizionato dalle grandi lobby finanziarie, è arroccato su posizioni che possano proteggere la City e l’attuale sistema finanziario. Altrettanto contrari o su posizioni ancora non ben definite anche altri Stati europei tra cui l’Irlanda, la Svezia, l’Olanda, Malta, Cipro. Cosa potrebbe quindi succedere nei prossimi mesi al tavolo dei negoziati europei? Se la proposta di direttiva viene rigettata a causa del potere di veto di alcuni Stati Membri, vi è la possibilità di introdurre la TTF seguendo la procedura della cooperazione rafforzata (strumento giuridico previsto dai trattati UE che permette ad un gruppo di Stati Membri, almeno nove, di poter avanzare nel processo di integrazione su alcune questioni su cui non vi è l’unanimità di tutti gli Stati Membri purché vengano intaccate le materie di competenza esclusiva dell’UE e purché si ricorra a tale procedura con il previo consenso della maggioranza qualificata degli Stati Membri) oppure di realizzare accordi intergovernativi. Una TTF a livello di Eurozona o di coalizione di Stati è quindi uno scenario realizzabile.
immagine_campagna_franceseLa Francia si è recentemente spinta anche oltre. Nelle ultime settimane, in concomitanza con il temine della legislatura e dell’imminente campagna elettorale per le presidenziali che animerà il dibattito politico dei prossimi due mesi, l’Assemblea Nazionale francese ha approvato una legge per l’introduzione della TTF a livello unilaterale  a partire da agosto 2012. Un segnale politico importante, seppur non privo di critiche soprattutto con riferimento alla destinazione del gettito che al momento non considera l’impegno, pure assunto verbalmente più volte dallo stesso Presidente Sarkozy, di destinare parte del ricavato per la lotta alla povertà nel mondo e per l’adattamento ai cambiamenti climatici.
In questo scenario politico, particolarmente fervido ed animato a livello europeo,  le campagne internazionali stanno chiedendo con forza ai propri Governi di accelerare il processo di introduzione della TTF in Europa.
Anche la Campagna ZeroZeroCinque ha recentemente inviato una lettera al Presidente Monti in vista dei prossimi vertici europei (Consiglio Europeo del 1° marzo e Ecofin del 13 marzo). Il momento politico è favorevole, nonostante i veti che alcuni Stati Membri, e dietro di loro le potenti lobby finanziarie, stanno cercando di porre. Perdere questo momento, equivale a  perdere un’opportunità di riscatto per la Politica di ricondurre la finanza al suo ruolo di servizio dell’economia reale. 


 

Settimane cruciali per la TTF in Europa

Le istituzioni non restino sorde e favoriscano un confronto con la società civile!

bersaglio02Riteniamo doveroso condividere con i sostenitori della campagna Zero Zero Cinque i nostri sforzi di interlocuzione pubblica con i rappresentanti delle istituzioni italiane per discutere della proposta di una tassa sulle transazioni finanziarie sostenuta da oltre 50 organizzazioni promotrici della nostra campagna. Milioni di occhi puntati su una proposta di buon senso, facilmente implementabile e dai risvolti senza ombra di dubbio positivi per i cittadini di oggi e le future generazioni.  La campagna Zero Zero Cinque ha da sempre cercato di affiancare al lavoro di sensibilizzazione dei cittadini sul tema della necessaria regolamentazione della finanza internazionale (partendo dalla narrazione delle gravi conseguenze che l’avidità, l’azzardo e lo strapotere di pochi grandi attori finanziari ha sulla quotidianità dei più) a un’attività di pressione sulle istituzioni nazionali. Istituzioni che hanno il reale potere di abbracciare e far propria la proposta, persuadere partner europei (in un’epoca in cui l’Europa è chiamata a fare da apripista sulle misure di regolamentazione finanziaria) e favorire il lancio di un primo “granello di sabbia” negli ingranaggi turbolenti della finanza speculativa.

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Il dibattito sulla TTF alla Camera

Una panoramica interessante su come la TTF viene percepita, sostenuta o contestata dai diversi schieramenti politici italiani è emersa nella seduta dello scorso 7 febbraio  in occasione della discussione in Aula delle mozioni sulla TTF.  Dopo l’esilarante ed eloquente video prodotto dalle Iene sulla dubbia conoscenza dei parlamentari italiani sul tema della parlamentoTTF, la discussione sulle mozioni ha perlomeno fatto emergere  che una parte dell’attuale classe politica sta seriamente analizzando il dossier della TTF ed in alcuni casi, come emerge dal resoconto stenografico (si veda in particolare l’intervento dell’On. Barbi  - PD e quello dell’On. Volonté - UDC), fa riferimento anche ad analisi e posizioni assunte dalla nostra Campagna.  Le mozioni che sono state presentate provengono da quasi tutti i gruppi politici, le posizioni più critiche verso la TTF sono quelle espresse dalla Lega Nord e dal PDL. Comunque la nota positiva è che sullo strumento della TTF c’è un consenso generalizzato che è stato votato il 25 gennaio scorso in occasione di  una mozione più ampia sulla politica dell’Italia in Europa. Nonostante questo consenso minimo tra le forze politiche sull’opportunità dello strumento, permangono però delle sostanziali differenze nelle posizioni espresse soprattutto in merito all’applicazione della tassa e alla destinazione del gettito. 
Il Governo ha espresso parere favorevole su tutte le mozioni a patto di alcune riformulazioni che permettono al Governo di volta in volta di valutare le differenti opzioni in gioco in merito al tema della TTF e alle sue modalità di introduzione e gestione. La discussione in Aula è  comunque un segnale importante dell’interesse che il tema riveste anche per l’Italia. Ed ancor più i risultati che ne sono emersi incoraggiano la nostra Campagna e tutti i suoi sostenitori a proseguire nel lavoro di divulgazione, pressione e mobilitazione perché la TTF possa essere realmente introdotta senza che le sue finalità vengano snaturate.                                                             

La Campagna 005 scrive al Presidente Monti

La Campagna 005 scrive al Presidente Monti

Pubblichiamo la lettera inviata nei giorni scorsi al Presidente Monti in vista dei prossimi vertici europei, Consiglio Europeo del 1° marzo ed ECOFIN del 13 marzo.

Roma, 24 febbraio 2012

 

 Egregio Presidente 
del Consiglio dei Ministri
Sen. Mario Monti

p.c.
Prof. Vittorio Grilli
Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze

OGGETTO: Consiglio Europeo del 1°marzo e Tassa sulle Transazioni Finanziarie

Presidente Monti,
 
Le scriviamo in vista del prossimo vertice europeo del 1°marzo, per chiederLe di tornare a sostenere con forza in seno al Consiglio l’avanzamento delle discussioni sulla Tassa sulle Transazioni Finanziarie (TTF).

Abbiamo apprezzato l’adesione dell’Italia alla lettera recentemente inviata alla Presidenza Danese da nove Stati Membri dell’Unione Europea per accelerare il processo di introduzione di una TTF. Crediamo che tale volontà politica sia sostenuta fra l’altro da un crescente consenso dell’opinione pubblica italiana ed europea. In Italia, già nel 2002, venne presentata una proposta di legge di iniziativa popolare per l’introduzione della Tobin Tax. Oggi in Europa, oltre il 61% dei cittadini è favorevole alla TTF che potrebbe, in minima parte, compensare l’iniqua situazione per cui i cittadini si trovano a dover pagare i costi di una crisi che non hanno causato, mentre il settore finanziario è esente da qualsiasi forma di risarcimento. La FTT è percepita da una parte crescente dell’opinione pubblica europea come una giusta misura per controbilanciare le pesanti misure di austerità adottate in tutta Europa e per finanziare i beni pubblici globali.

La questione dirimente è ora data sia dal livello di applicazione sia dall’estensione di tale tassa a tutti i prodotti finanziari con una maggiore attenzione a quelli più speculativi. Fin dal Suo insediamento a capo del Governo, Lei ha più volte espresso una posizione favorevole all'introduzione della TTF purché su scala europea. A fronte delle resistenze di alcuni Paesi europei riteniamo tuttavia che sia arrivato il momento di spendersi con coraggio e strategicamente in nome del bene comune. Per questo Le chiediamo di fare in modo che l'Italia si adoperi per introdurre la TTF ricercando una soluzione che veda il consenso del più ampio numero di Stati europei possibile, senza sottostare ad intollerabili posizioni di veto.

immagine_campagne_internaz In occasione del prossimo Consiglio Europeo chiediamo all’Italia di rinnovare un chiaro sostegno alla TTF sottolineando l’urgenza di questa misura sia per rispondere agli obiettivi di regolamentazione della finanza, sia per reperire risorse da destinare per metà ad obiettivi di sviluppo sociale negli Stati Membri, e per metà alla lotta alla povertà nel mondo e al contrasto ai cambiamenti climatici.

Una Sua rinnovata dichiarazione in tal senso aumenterebbe le probabilità di porre in agenda la TTF al prossimo vertice dell’ECOFIN del 13 marzo. Si tratta di una condizione determinante affinché una decisione sull’introduzione di questa tassa a livello di Unione Europea, di Eurozona o di coalizione di Stati sia assunta al più tardi entro il Consiglio Europeo di giugno.

Ci auguriamo, Presidente, che Lei voglia accogliere la nostra richiesta, con la stessa sollecitudine e determinazione che ha dimostrato in molte altre recenti circostanze. Restiamo a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.

Cordialmente,


Andrea Baranes

Portavoce della Campagna ZeroZeroCinque

 

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