Ecofin: nuovo round per la Robin Hood Tax in Europa. Presidenza italiana, dove sei?

 

Roma, 6 novembre 2014– Domani i Ministri dell’Economia e delle Finanze dell’UE affronteranno nuovamente il tema della tassa sulle transazioni finanziarie (nota anche come Robin Hood Tax). L’impegno assunto da undici Paesi dell’area euro per l’introduzione di questa misura fiscale sembra fortemente minacciato da un pericoloso stallo negoziale dovuto alle divergenti posizioni degli Stati Membri ancorati ad interessi di settore su cui fanno leva le ingenti pressioni delle lobby finanziarie nazionali. Di fronte ad uno scenario che sembra ignorare le richieste che da anni i cittadini europei rivolgono ai propri leader in tema di regolamentazione della finanza[i] e di uso delle risorse della finanza per lotta alla povertà, contrasto ai cambiamenti climatici e solidarietà internazionale[ii], le Robin Hood Tax Campaigns denunciano con una dichiarazione congiunta[iii] la mancanza di coraggio dei Governi europei preoccupati di difendere gli interessi delle lobby piuttosto che quelli dei propri cittadini. Il negoziato sulla TTF rischia di venir svilito nella sua portata e reso del tutto inefficace se non si disegna un modello di imposta con ampia base imponibile, applicabile quindi al più variegato spettro di strumenti finanziari (in particolare ai derivati che sono al momento oggetto di acceso dibattito tra gli Stati Membri) e in grado di contrastare l’high frequency trading[iv]. Affinché la tassa sia un efficace strumento di lotta alla speculazione finanziaria non si possono escludere i derivati che in almeno l’80% dei casi sono usati dai piú grandi agglomerati bancari europei per finalità speculative e non di copertura del rischio con punte prossime al 100% per alcuni istituti di credito[v].


L’Europa non è stata l’origine della crisi finanziaria globale ma ne ha duramente subito le conseguenze e sembra aver dimenticato rapidamente la lezione della crisi. Come Campagna ZeroZeroCinque riteniamo che l’eccesso di finanziarizzazione si combatta anche attraverso l’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie che aumenti il costo relativo del trading ad alta frequenza e dell’attività speculativa rispetto alla vera vocazione del sistema finanziario che è quella di finanziare l’economia reale” dichiara Leonardo Becchetti, portavoce della Campagna ZeroZeroCinque.

 

Quale sia la scelta politica del Governo Renzi in questo negoziato finora non è dato saperlo. Molte delle domande rivolte in questi mesi al Governo dalla Campagna ZeroZeroCinque rimangono ancora senza risposta[vi], nonostante il ruolo di coordinamento del tavolo negoziale assunto in questi mesi dalla Presidenza italiana. Anche la recente interrogazione in Commissione Finanze[vii]ha soltanto confermato le difficoltà tecniche della fase negoziale senza dare un chiaro orientamento sulla direzione politica verso cui l’Italia sta cercando di trainare l’accordo tra gli 11 che secondo l’impegno pubblico preso a maggio dovrebbe essere annunciato entro la fine dell’anno.
Qual è lo specifico posizionamento italiano al tavolo negoziale? Cosa impedisce all’Italia di schierarsi apertamente e senza mezze misure a sostegno di un ambizioso modello di imposta così come proposto dalla Commissione Europea? In tempi non sospetti, in una precedente edizione della Leopolda, Renzi aveva persino inserito la TTF tra i punti del suo Wiki-PD. Oggi invece l’opacità e il silenzio che caratterizzano questo dossier mal si conciliano con la visione di un Governo che si presenta come innovatore e progressista in Italia e in Europa ma in questo contesto sembra disimpegnarsi dal processo di implementazione di una misura fiscale innovativa. Eppure una TTF europea ben costruita potrebbe contribuire ad una maggiore giustizia fiscale e sociale. Un “tesoretto” di Robin Hood di oltre 30 miliardi di euro in Europa[viii] che porterebbe risorse innovative per la lotta alla povertà in Italia e nel mondo e per il contrasto ai cambiamenti climatici. Risorse addizionali non da poco per mantener fede agli impegni internazionali in materia di cooperazione internazionale e azioni per il clima e per far fronte alla spesa sociale in Italia in un autunno che si preannuncia caldo con le riserve di Bruxelles sulla finanziaria del Governo e la scure delle sue clausole di salvaguardia (aumento dell’IVA su tutte) pericolosamente sospesa sulle teste dei cittadini.

 

Ora che il progetto di una TTF europea dovrebbe concretizzarsi è inaccettabile l’assenza di una reale e coraggiosa volontà politica di rottamare la finanza speculativa. I Governi ancora una volta stanno cedendo alla pressione delle lobby finanziarie con il rischio che il progetto di TTF possa arenarsi o realizzarsi in modalità insufficienti per poter perseguire le sue finalità. Sul fronte della TTF si gioca una delle partite decisive che ci dirà se il bene comune e la volontà dei popoli europei prevarrà sullo strapotere delle lobby finanziarie. Il governo italiano e i governi europei devono ora scegliere, e con questa scelta ci dimostreranno da che parte stanno” conclude Leonardo Becchetti.

 

Contatti Campagna ZeroZeroCinque: www.zerozerocinque.it; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; T. 349-7817601

 

 

 


[ii]www.robinhoodpetition.org. Petizione che ad oggi ha il supporto di oltre 780.000 cittadini.

[iii]http://www.zerozerocinque.it/notizie/405-dichiarazione-congiunta-delle-campagne-europee .  A questo  link è possibile leggere la dichiarazione delle campagne europee e consultare la lista di tutte le organizzazioni che la hanno sottoscritta.

[iv]Per un approfondimento sulla fattibilità tecnica dell’applicazione dell’imposta ai derivati si veda il recente paper di Avinash Persaud: http://www.stampoutpoverty.org/wp-content/uploads/2014/09/Taxing_Derivatives_Transactions_Persaud_120914.pdf

ECOFIN: TASSA SULLE TRANSAZIONI FINANZIARIE, LA COPPA DEL MONDO CHE L’ITALIA PUO’ ANCORA VINCERE

La Campagna ZeroZeroCinque:
"L'Italia sia leader in Europa nella lotta alla speculazione e alla povertà"

 

 

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Roma,7/07/2014_Alla vigilia del primo Ecofin del semestre di Presidenza italiana, oltre 50 organizzazioni della società civile italiana aderenti alla Campagna ZeroZeroCinque, assieme a molte altre realtà afferenti alle RobinHoodTax Campaigns di tutta Europa, hanno chiesto al Premier Renzi e al Ministro Padoan  un impegno dell’Italia volto a raggiungere un accordo per l’adozione di un’efficace tassa sulle transazioni finanziarie (TTF), detta anche RobinHoodTax. (Leggi lettera: http://www.zerozerocinque.it/notizie/402-la-campagna-005-scrive-al-presidente-renzi-e-al-ministro-padoan)  


La campagna ZeroZeroCinque ha scelto un modo originale per far pervenire la richiesta: stamani infatti in piazza Montecitorio a Roma, è stato realizzato un flash mob che ha  messo in scena un allenamento del “capitano” Padoan alla presenza del suo coach Robin Hood e di una rappresentanza degli oltre 780.000 “tifosi” del RobinHoodTax Team:i cittadini di tutto il mondo che hanno sottoscritto un appello in favore della TTF europea.


L’Italia è infatti oggi alla guida di una squadra composta da altri 10 paesi europei che hanno già espresso la loro volontà di definire una versione condivisa della TTF. Secondo le associazioni che aderiscono alla campagna, questa tassa, che va concepita  in modo da colpire gli abusi della finanza, può essere in grado di recuperare risorse da investire in Europa e nel mondo per la lotta alla povertà e ai cambiamenti climatici, e rappresentare un importante passo in avanti per garantire ai Paesi europei che la adotteranno un ruolo da campione nella lotta alla speculazione e alla povertà.

 

Nella partita che si giocherà sul campo delle riforme economico-finanziarie nei prossimi sei mesi, l’Italia e la squadra degli 11 Paesi europei pro Robin Hood Tax può davvero raggiungere un traguardo di portata storica per una maggiore giustizia sociale e fiscale,” afferma Andrea Baranes, tra i promotori della Campagna presenti oggi in piazza Montecitorio. “E’ però necessario che la TTF sia concepita in modo da avere un reale impatto sulla speculazione finanziaria. Per questo chiediamo che la tassa si applichi alle azioni e già dalla sua prima fase a un ampio spettro di strumenti derivati, con principi di tassazione che garantiscano un solido assetto  anti-evasione. Inoltre è importante che sin dall’inizio venga prevista l’estensione graduale dell’imposta a tutte le classi di strumenti finanziari, tramite una road map chiara e legalmente vincolante”, conclude Baranes.


“La TTF non è l’ennesima tassa che va a gravare sulle tasche dei cittadini o piccoli risparmiatori”, aggiunge Leonardo Becchetti, portavoce della Campagna ZeroZeroCinque, “ma un’imposta che rende svantaggiose pratiche altamente speculative sui mercati, e quindi colpisce le operazioni ad alta frequenza sconnesse dall’economia reale e con ricadute sociali negative. La finanza ha potenzialità enormi e può fare di più, molto di più. Deve essere al servizio dell’economia reale e non autoreferenziale. Un euro può finire nella slot machine del trading ad alta frequenza o alimentare fondi di garanzia per investimenti di microfinanza o a piccole e medie imprese moltiplicando la creazione di valore economico e finanziando programmi per la sostenibilità ambientale e la lotta alla povertà qui in Italia e nel mondo. L’inversione di tendenza inizia dalla tassa sulle transazioni finanziarie. Il fine dei mercati finanziari non è aumentare all’infinito la loro velocità ma il servizio all’economia reale”.


Nella lettera al Premier Renzi e al Ministro Padoan la Campagna ZeroZeroCinque e le altre RobinHoodTax campaigns chiedono infatti all’Italia e agli altri stati europei di assumere l’impegno politico di destinare i proventi  della TTF per la lotta alla povertà e per il contrasto ai cambiamenti climatici in Europa e nei Paesi in via di sviluppo maggiormente colpiti dalla crisi.

 

 

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Media-stunt della Campagna ZeroZeroCinque

Lunedì 7 luglio dalle 9.30 alle 10.00 in piazza Montecitorio a Roma il media stunt organizzato dalla Campagna ZeroZeroCinque per l’introduzione di una tassa europea sulle transazioni finanziarie contro la povertà e i cambiamenti climatici. Sarà #lavoltabuona?
 

ECOFIN: L’ITALIA E LA COPPA DEL MONDO CHE PUO’ ANCORA VINCERE

 

L'AZIONE:  L’Italia, capitanata dal Ministro Padoan, scende in campo al suo primo Ecofin a Bruxelles per giocare un “torneo” che potrebbe portare il nostro paese e gli altri 10 paesi europei che fanno parte del team pro-TTF a diventare campioni del mondo nella lotta alla speculazione e alla povertà.
L’allenatore del team sarà niente meno che Robin Hood: sugli spalti milioni di persone che in tutto il mondo chiedono all’Europa l’adozione di una efficace tassa sulle transazioni finanziarie che combatta la speculazione e generi risorse per la lotta alla povertà e ai cambiamenti climatici. Sarà #lavoltabuona?


 

PERCHE’:  Tramite questa messa in scena simbolica, la campagna ZeroZeroCinque (www.zerozerocinque.it) chiede al Governo italiano di utilizzare l’occasione fornita dal semestre di Presidenza dell’Unione Europea per raggiungere l’accordo sull’adozione di una tassa europea sulle transazioni finanziarie che sia immune dalle scappatoie ideate da trader ad “alta frequenza”. Una tassa che venga applicata alle azioni e già dalla sua prima fase a un ampio spettro di strumenti derivati, accompagnandola con l’introduzione di principi di tassazione che garantiscano un solido assetto anti-evasione e la definizione da subito di una road map chiara e legalmente vincolante relativa alle fasi successive di attuazione, volte ad estendere gradualmente l’imposta a tutte le classi di strumenti finanziari. Infine, la campagna ZeroZeroCinque ritiene che sia essenziale non tradire lo spirito originario che ha condotto all’ideazione della tassa: recuperare risorse innovative per lo sviluppo e per la lotta ai cambiamenti climatici, oltre che per il finanziamento di programmi di lotta alla povertà nei Paesi partecipanti. 

 

Scarica qui: Invito per i media



 

Tassa europea sulle Transazioni Finanziarie: l’annuncio di un compromesso poco audace


 

Roma, 6.5.2014- Un primo vago accordo è stato oggi annunciato, all’Ecofin a Bruxelles, dai Ministri delle Finanze dei Paesi dell’UE aderenti alla procedura di cooperazione rafforzata per l’introduzione della Tassa europea sulle Transazioni Finanziarie (TTF). Un accordo politico privo però di sostanza per quel che riguarda l’ampiezza della base imponibile della tassa e la destinazione di spesa delle risorse che verranno raccolte da questa imposta.

 

L’annuncio di oggi è ben lontano da ciò che ci si aspettava, ovvero un’ambiziosa TTF europea, con una base imponibile ampia e di difficile elusione, una misura fiscale che contrasti efficacemente le dinamiche speculative sui mercati finanziari continentali e che contribuisca a far pagare alla finanza il suo giusto contributo alla collettività.

 

Con l’annuncio di oggi si ritarda l’intero processo fissando all’inizio del 2016 l’implementazione della tassa, e si resta anche estremamente vaghi sulla tassazione dei derivati il cui uso spregiudicato da parte degli operatori del settore è fra le cause scatenanti della crisi finanziaria. Inoltre i derivati da soli rappresentano almeno i due terzi del gettito stimabile della TTF. Mentre è comprensibile l’intenzione di introdurre la TTF in due o più fasi successive, a partire dalla tassazione – nella prima fase - delle azioni e di alcuni strumenti derivati, destano tuttavia preoccupazione la mancata indicazione delle classi di strumenti finanziari oggetto delle fasi successive e la mancanza di una tempistica certa dei futuri step di implementazione della misura.

 

In reazione alla notizia di oggi, Leonardo Becchetti, portavoce della Campagna ZeroZeroCinque, dichiara:

LEuropa perde un’occasione se non rende immediatamente più concreto e meno vago questo accordo. La finanza può è deve fare molto di più per risolvere i problemi dell’economia reale soprattutto dopo aver provocato una drammatica crisi globale che ha gravemente peggiorato i bilanci pubblici e ridotto le risorse per tutto ciò che migliora la vita dei cittadini. Un’audace tassa sulle transazioni che modifica la convenienza relativa tra speculazione e destinazione di risorse all’economia reale è una misura efficace nel percorso non privo di ostacoli di un’inderogabile riforma della finanza per un riequilibrio di poteri tra la stessa e il resto del sistema economico. Riforma sostenuta dalla maggioranza dei cittadini europei.

Quei cittadini europei che chiedono ad alta voce di ribaltare l’implicito giudizio di valore per il quale un euro risparmiato in una transazione ad alta frequenza valga più di un euro investito in scuole, sanità, lotta contro la fame e per lo sviluppo globale. La TTF rappresenta in questo scenario una vera e propria misura della nostra civiltà”.

 

Omettendo qualsiasi riferimento a come i proventi della TTF verrebbero utilizzati, i Governi non stanno certo dando rassicurazioni alle fasce di popolazione più povere in Europa e nel mondo. La TTF è sempre stata associata ad un granello di sabbia negli ingranaggi forsennati di un settore finanziario fuori controllo e proposta come una tassa che potesse aiutare coloro che sono stati più duramente colpiti dalla crisi e dai cambiamenti climatici, i leader dei Governi non possono ora deludere queste aspettative.

 

L’Italia, che ha sottoscritto la dichiarazione resa oggi all’Ecofin, ma che è rimasta incomprensibilmente silente durante il dibattito pubblico, ha ora una grande responsabilità, in quanto è proprio durante il prossimo semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea che va assicurato il massimo sforzo per non vanificare totalmente il lavoro svolto in quest’anno di negoziato e osare decisamente di più per ottenere il risultato di una TTF europea efficace, con ampia base imponibile e le cui risorse siano destinate alla lotta alla povertà in Italia e nel mondo e alla mitigazione delle esternalità negative dei  cambiamenti climatici. 

 

Contatti:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; T. 0039 349 7817601

 

 

Materiali social

-               Fotogallery stunt di oggi a Bruxelles: Incontro di boxe tra Robin Hood e gli speculatori

http://wordsandpictures.oxfamsol.be/?c=157&k=f35b4c73fe

 

Per approfondimenti

-              Scheda informativa su Tassa sulle Transazioni Finanziarie

-              Briefing paper su allocazione gettito

 

 

Contenuti dell’annuncio fatto oggi dai Paesi partecipanti alla cooperazione rafforzata:

1. The work on the introduction of a harmonised financial transaction tax is to be based on a progressive implementation of the tax. The progressive implementation will first focus on the taxation of shares and some derivatives. Our approach is essential to ensure that each step towards full implementation of the financial transaction tax is designed in a manner that takes due consideration of the economic impact.
2. We are determined to finalize viable solutions by the endof the year that will also take into account the concerns voiced by non-participating Member States.
3. Within that context, the first step should be implemented at the latest on 1st January 2016.
4. If individual Member States would like to impose taxation for other products that are not included from the beginning of a progressive implementation, in order to maintain existing taxes, they would be allowed to do so.

 

 

 

 

 

Le risposte agli attacchi del mondo della finanza

Riportiamo qui di seguito l'intervista rilasciata a Vita da Leonardo Becchetti portavoce della Campagna ZeroZeroCinque.

Leggi tutto: Le risposte agli attacchi del mondo della finanza

 

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